In occasione del 120° anniversario della nascita di Luigi Longo, pubblichiamo l’articolo Luigi Longo segretario del Pci, apparso sul periodico “Calendario del popolo”, 2004, nn. 685-686

Luigi Longo segretario del PCI

di Alexander Höbel

 

1. Luigi Longo è stato certamente una delle figure più importanti del comunismo italiano, e non solo italiano. Al tempo stesso si tratta di una figura ancora non sufficientemente studiata e di cui non si è valutato appieno il ruolo centrale nella storia del PCI. Secondo G. Boffa, Longo è stato “il miglior segretario generale del Partito comunista italiano”[1]. La sua Segreteria, dalla morte di Togliatti (1964) al XII Congresso (1972), costituisce uno dei periodi più interessanti e vivaci della storia del Partito comunista italiano, durante il quale si sono sviluppate alcune linee di tendenza della “via italiana” ma si sono segnati anche forti elementi di discontinuità.

Alla scomparsa di Togliatti, l’elezione di Longo apparve subito un fatto naturale e scontato. Vicesegretario dal V Congresso (1945), per vent’anni era stato il “braccio destro” di Togliatti. Del resto, il passaggio di consegne era stato avviato dal “Migliore” già qualche mese prima. Nel marzo 1964, Togliatti aveva scritto a Longo una lettera in cui chiedeva di essere sollevato dall’incarico di membro della Segreteria, per motivi di salute. A ciò era seguita una discussione nel gruppo dirigente, conclusa con un comunicato interno che affidava a Longo “la responsabilità del lavoro della Segreteria”[2]. Cosicché, quando Togliatti si spegne, la Direzione indica subito il nuovo Segretario[3].

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Pubblichiamo l’articolo che Palmiro Togliatti dedicò a Luigi Longo per il suo 60° compleanno (in “l’Unità”, 16 marzo 1960), sottolineando il legame inscindibile tra la vita di Longo e la storia del Pci

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